Porta Barete rinasce: spazi pubblici a L'Aquila

Concorso internazionale di progettazione in due gradi per la riqualificazione urbana dell’area di Porta Barete nel Comune dell’Aquila


L’approccio ad un progetto urbanistico complesso caratterizzato dalla coesistenza di elementi molto differenti tra loro – sia da un punto di vista tipologico-funzionale che, per quanto riguarda le rovine della vecchia Porta Barete, storico-testimoniale – implica la necessità di determinare gli obiettivi dai quali articolare l’intervento. Fin dalle prime fasi del concorso vengono individuati due differenti aspetti che appaiono subito fondamentali per il progetto. Il primo è la concezione di un intervento unitario, che eviti la frammentazione dello spazio e che possa sostenere con successo il collegamento tra la porzione di città storica all’interno delle vecchie mura e quella che si trova all’esterno di esse. Il secondo è caratterizzato dalla scelta di non musealizzare gli elementi storici preesistenti attraverso interventi di ricostruzione in stile o simulati, ma di farli tornare ad essere parte della città mediante la valorizzazione del contesto in cui vivono ed enfatizzandone l’assenza.

Per raggiungere questi due obiettivi appaiono necessari due interventi di forte impatto: la demolizione del terrapieno dell’attuale via Roma e la parziale pedonalizzazione del tratto di via Vicentini prospiciente le mura, i quali implicano le necessarie modifiche alla viabilità del quartiere. Gli interventi, attraverso il raccordo delle altimetrie al fine di risolvere il dislivello di circa 27 m, portano alla delineazione di nuovi spazi pubblici a supporto della riqualificazione dell’area. Sulla passeggiata di connessione con il centro città si innestano tre nuovi spazi di relazione: Piazza della Duna Verde, Piazza Barete e Piazza Santa Croce.

Piazza della Duna Verde, (in copertina) a carattere commerciale, restituisce alle attività della Galleria “Via Roma” il fronte urbano attualmente negato. La duna verde sul tratto occidentale del sedime ottocentesco ospita nuove funzioni a vocazione temporanea, al fine di attrarre abitanti e turisti e di conseguenza generare flussi urbani positivi per la rinascita del quartiere.

Piazza Barete, dedicata alla cultura e all’intrattenimento, è caratterizzata da un’ampia platea utilizzabile per eventi pubblici e proiezioni all’aperto. La sua conformazione restituisce respiro alla cinta muraria, attualmente sofferente poiché soffocata da superfetazioni e strada carrabile. Il vuoto delle porzioni di mura e del torrione medievali distrutti al di sotto dell’attuale sopraelevata è evidenziata nel progetto da una nuova presenza tramutata in fontane e giochi d’acqua, mentre una parte della piazza è dedicata alle manifestazioni artistiche e alle installazioni temporanee.

Piazza Santa Croce, la cui configurazione esprime un’intenzione sociale, conferisce un sagrato alla chiesa e accompagna il percorso che volge alla sua conclusione verso il centro storico attraverso scalinata e ascensore.

Il sistema del verde si articola attraverso aree distinte con differenti caratteri. Il primo tratto di verde fino a Piazza Barete, è vissuto come un parco lineare integrato dalla presenza di un’area cani; l’area tra via Santa Croce e gli edifici residenziali presenti vede il ripristino degli orti in quanto preesistenza storica. In prossimità di questi ultimi trova luogo un’area gioco per bambini e a supporto di queste attività viene inoltre proposta una struttura leggera per la vendita dei prodotti coltivati negli orti e punto ristoro. L’ultima porzione di verde, dal carattere lineare, si sviluppa lungo via dei Marsi e delimita la fine dell’area oggetto di intervento.

È presente in tutto il progetto un sistema di illuminazione studiato con l’intento di rendere gli spazi fruibili e sicuri anche nelle ore serali, oltre che a valorizzare le testimonianze storiche presenti. A causa del vincolo di inedificabilità dovuto al rinvenimento di reperti storici nell’area compresa tra Piazza Barete e Piazza Santa Croce, si prevede l’installazione di una passerella di collegamento con struttura leggera che consenta al portale di riappropriarsi della sua funzione originaria di attraversamento.

Dal punto di vista della risoluzione delle interferenze, si realizza un elemento di risalita verticale per garantire l’accesso privato al primo e secondo piano dell’edificio al civico 188 di via Roma; inoltre la cabina ENEL presente ora nei pressi della rotatoria su via Corrado IV viene smantellata e ricollocata in posizione ipogea per consentire una miglior fruizione dell’area e non celare alla vista la testimonianza storica delle mura.

Progetto:
Lorenzo Gabriele Ruggiero
Valeria Di Vicino
Luogo:
L'Aquila
Anno:
2020
Collaboratori:
Laura Raspanti
Jacopo Agnolazza
Nicholas Delle Donne
Cliente:
Comune di L'Aquila
Esito:
Progetto 4° classificato